“Mask to ride” abbraccia l’Italia: un viaggio di solidarietà e sorrisi
Cinquantamila mascherine in dono per le associazioni che aiutano persone con disabilità, 2 furgoni, 6 persone d’equipaggio e oltre 4mila chilometri percorsi.
Sono i numeri di “Mask to Ride”, il viaggio che Alvaro Dal Farra, Nicola Barchet di Giesse Risarcimento Danni e Mattia Cattapan di Crossabili hanno iniziato lo scorso 3 giugno dal centro di disabilità grave di Cusighe. E concluso a Sedico.
Due gli scopi: essere utili donando mascherine agli ospedali e alle realtà che sono a contatto con pazienti e persone in difficoltà, lungo tutto lo stivale; portare allegria e aiutare a dimenticare i mesi difficili passati in totale isolamento.
Alvaro, Nicola e Mattia ce l’hanno messa tutta per raggiungere questi obiettivi, incontrando migliaia di persone, donando le mascherine e, nel rispetto delle normative contro i contagi, promuovendo un piccolo show con la moto e la carrozzina tri-ride.
Tra le realtà che hanno beneficiato del progetto c’era pure l’Assi: «Grazie per il calore dei partecipanti - ha affermato il presidente Oscar De Pellegrin -. La mascherina è stato l’oggetto che ha permesso il contatto, ma dietro sono stati donati tanti sorrisi».
«Ci teniamo a dare serenità, a coinvolgere, a far vedere a questi ragazzi che la vita ricomincia, che sono importanti, che vanno riportati al centro dell’attenzione», ha detto Alvaro Dal Farra. Sulla stessa linea di pensiero, Nicola Barchet: «Una società che dimentica i più deboli è una società sbagliata e noi vogliamo dimostrare che si può donare un po’ del proprio tempo e delle proprie energie per aiutare gli altri. Se ne ricava altrettanta gioia e si torna a casa con un senso della vita in più».
Dieci le regioni attraversate, con tappe a Cittadella, Verona, Alessandria, Torino, Pietra Ligure, Sestri Levante, Arezzo, Palermo, Posillipo, Ariano Irpino, Marina di Ginosa, Ceglie Messapica, Bari, San Giovanni Rotondo, Sulmona, Roma, Terni, Cesena, Ravenna, Imola.
«Abbiamo degli eroi in Italia - hanno concluso gli artefici di “Mask to ride” -. Eroi veri che in silenzio hanno continuato a lavorare per i più deboli. Sono i medici, gli infermieri e gli operatori dei centri che si occupano di malattia e disabilità: la carovana ne ha conosciuti molti, emozionati a rivedere i loro pazienti. Insieme ai sorrisi tanta è stata anche la gratitudine, quella vera, espressa con un semplice “grazie”».