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"Basilisco": il drago scolpito nella solidarietà

L’arte è sinonimo di inclusione. E lo conferma l’opera nata dalla sinergia tra l’associazione Io amo Castellavazzo e l’Assi Onlus: si chiama "Basilisco", è realizzata in legno di cirmolo e raffigura il drago presente nello stemma della città di Belluno.

L’altezza misura 4 metri, mentre lo sviluppo è di 10 metri e mezzo (6, se si considera l’ampia curva sulla coda). Scalpelli in azione dalle 5 del mattino a mezzanotte, per 100 ore di lavoro nell’arco di cinque giorni: un lavoro certosino, se è vero che 30 metri quadrati di cirmolo hanno assunto la forma di 2500 squame. 

Il progetto artistico ha visto la luce nell’atrio di Palazzo Minerva, contribuendo ad arricchire l’Ex tempore di scultura. Anche perché "Basilisco" è un’opera che definire collettiva risulta persino riduttivo: basti pensare che ha coinvolto 500 persone, fra cui moltissimi giovani. In particolare, gli studenti degli istituti bellunesi e delle Scuole del legno di Sedico e Santo Stefano di Cadore. Ma l’arte, si sa, è di tutti. Non esclude nessuno: tantomeno chi convive con una disabilità. E, in questo senso, il binomio tra Io amo Castellavazzo e Assi Onlus ha indotto diverse persone in sedia a rotelle (e non solo) a mettersi alla prova in un campo inesplorato: «Questo laboratorio didattico e solidale, orientato alla realizzazione di una grande opera, servirà a finanziare delle proposte mirate per coloro che non riescono ad accedere agevolmente ai banchi di scultura - spiega l’artista e mente del progetto, Mauro “Lampo” Olivotto -. Non a caso, abbiamo ideato un banco accessibile, regolabile in altezza e con schienale dritto». Banco, al singolare. Ma ne serviranno altri tre, dove potranno agire un massimo di 12 aspiranti artisti. Quattro per ogni postazione: «Sì, perché in primavera, nella sede dell’Assi, prenderà il via un corso di formazione legato alla scultura. A tale proposito parlare con i ragazzi dell’associazione è stato illuminante, nell’ottica di un percorso finalizzato a rispettare diversi tipi di esigenze». 

Tornando a "Basilisco", per l’acquisto del materiale è stato fondamentale l’appoggio di Nicola Barchet e di Giesse: «Grazie ad Adriano Barioli, inoltre, un video time-lapse racconterà come nasce un’opera che ha richiesto tre fasi di lavorazione. Dalle strutture interne alla copertura, passando per le squame». Da evidenziare, infine, la massiccia partecipazione di pubblico: «La bontà o meno del risultato conclusivo - conclude Olivotto - non la riscontro nell’opera in sé, quanto nelle emozioni provate. Non c’è alcun dubbio: quando le persone si uniscono, il potenziale diventa sconfinato». Sulla stessa frequenza di pensiero, il presidente dell’Assi, Oscar De Pellegrin: «Vedere artisti, studenti e persone con disabilità lavorare assieme con entusiasmo, amicizia e impegno è stato bellissimo. Un grazie di cuore a tutti».

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